lunedì 23 luglio 2012

Non-ricordi discordanti

Come direbbe Marina nell'omonimo libro di Zafòn:
"ricordiamo solo quello che non è mai accaduto"
 questioni di punti di vista o forse di alzheimer giovanile, però io preferisco pensare che chi abbia una fervida memoria sia rinchiuso nel passato, indotto da una malinconia sfrenata per ciò che è stato e un timore cieco se non indifferenza per ciò che è e sarà, ecco perché la mia memoria ha seri problemi. Ho sempre preferito vivere nel presente e proiettarmi nel futuro.

Tanta gente mi chiede se mi sono sempre piaciute le donne, questo mi costringe a guardare indietro, la cosa non mi comporta ansie, figurarsi, i piccoli traumi infantili gli ho già che belli superati, è solo che.. ma chi se ne frega?
Volete sapere se preferivo giocare con le bambole o con il pallone e le macchinine?
Se preferivo indossare i vestitini o la tuta?
Che tristi clichè.

Certo è che quando all'asilo giocavamo ai mostri che rapivano le principesse e i principi che le liberavano, fare la principessa non è mai stato il mio ruolo e cosa più importante è che impazzivo di gioia quando riuscivo a far sorridere le altre bimbe.
Crescendo ho imparato a familiarizzare con i maschietti, da un lato avevo il desiderio di essere al centro delle loro attenzioni, dall'altro un senso di rivalità inimmaginabile. Volevo essere più forte, più veloce, più agile.
Poi hanno cominciato a crescermi le tette e addio sogni di gloria.
Non che desiderassi essere un maschio, a dire il vero stavo bene così come stavo, non pensavo affatto a "quella è femmina e quello è maschio", l'adolescenza ha cambiato tutto.
Ho cominciato a guardare le persone in modo diverso e anche me stessa, che mi stava succedendo?
Non mi piacevo e di conseguenza soffrivo perché sapevo di non piacere, non a qualcuno in particolare eh, a tutti, maschi e femmine. Cercavo di seguire le modalità di pensiero di quelle neodonnine che si stavano creando tra le mie compagne, ma io ero lontana anni luce, non mi fregava niente del "trucco e parrucco", così mi sono isolata.
Del sesso sapevo già tutto, i miei genitori a undici anni mi hanno regalato un libro sull'educazione sessuale, il ché non mi ha turbata più di tanto, sapevo già quasi tutto quello che c'era da sapere a quell'età. Immaginavo i ragazzini come prede del mio charme e le ragazzine ancora come principesse da salvare, che confusione!
Al liceo ho indossato la mia prima maschera, nuova città, nuova scuola, nuovi compagni, il desiderio di accettazione era alle stelle, non potevo più essere un'anima sola, così ho cominciato ad assumere l'ideologia dell'anticonformismo e funzionava, risultavo interessante con quel mio modo strano di vestire, con quella musica troppo incasinata e quando ero lì lì per fare amicizia la vedo, più bella che mai: il mio primo amore non corrisposto, ma questa è un'altra storia.

Non sono sicura di aver fatto trasparire le mie sensazioni, sono stata molto sintetica lo so, ma non avendo i dettagli chiari ho sempre paura di mischiare la realtà con l'immaginazione, per questo abbiate pazienza e prendete per buono quel poco che ho scritto.

Vi lascio a questa giornata uggiosa con una canzone che cantavo spesso da piccina, fino a quando mio padre mi chiese "ma sai cosa sono i profilattici?"
http://www.youtube.com/watch?v=wzQZEUGxiD8

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